A grande richiesta torna la pagina
delle idiozie, ovviamente uno squallido sequel della precedente.
Ma parliamo un po' di te! Anzi,
ho un'idea migliore, parliamo un po' di me! (visto che non s'è fatto
a sufficienza). Tu sicuramente vorrai chiedermi se ho sogni nel cassetto,
e io potrei risponderti che no, ho solo calzini (Guzzanti), ma invece ti
stupirò con effetti speziali (peperoncino e cannella, ma anche
chiodi di garofano: un bel mazzo ovviamente): sì, ho dei sogni nel
cassetto.
E li vado di seguito ad enumerare.
Vista la mia passione per l'informatica
vorrei un giorno inventare un nuovo sistema operativo. Ma fin qui niente
di male né di strano: solo che io non lo voglio né come quello
della Micro$oft, né come Unix o Linux (GNU, acronimo per: GNU's
Not Unix, ricorsivamente geniale). Il limite evidente e costringente di
questi OS è sicuramente la lingua: chi non vorrebbe una linea di
comando in italiano? Bene, io _non_ la farò in italiano, bensì
in sardo (o in siculo, devo ancora scegliere). Pensate che bello se invece
di "screensaver" si manda "bobore 'essa bentana", con tanti piccoli Nico
e i suói frattélli che griddano: "Eya Nonnu!". Oppure ogni
volta che parte Bentanasa (Windows) si sente il suono d'avvio: "Eya Nónnu,
itte fakes kissa berbeke?" (Eh nonno, cosa fai con la pecora?!) .
Ma dato che non sono ancora in
grado di fare niente del genere, mi devo accontentare di 'esperar' (aspettare
e sperare: così facciamo contenti Joyce e Pound). Però posso
fare qualcosa di abbozzato e molto simile: chi non vorrebbe poter programmare
in Java o in Javascript in siciliano? Un po' tutti ovviamente, giusto per
ripassare la lingua... Questo è molto facile da fare. Lo si può
fare persino in Basic: si compila un un bel traduttore che tenga conto
di tutte le parole riservate di Java o Javascript, e che poi le traduca
in inglese (quante saranno mai, qualche centinaio? forse meno); in automatico
passa poi il file tradotto al compilatore Javac se si lavora in Java,
sennò il lavoro è già finito negli altri linguaggi.
Provate un po' a godervi questa
applicazione Java, e cercate di capire cosa fa (se avete problemi di lingua
leggete
la mia grammatica).
pigghia java.awt.*;
classi CiauMunnu ()
{pùbblicu
stàticu vacanti principali (Lazzu args []);
FinìestraMpurtanti
finìestra=nùova FinìestraMpurtanti();
finìstra.faVìriri();
FinìestraRiRiciuta
saluta=nùova FinìestraRiRiciuta(finìestra);
saluta.faVìriri("Ciau
Munnu!");
}
Vabbè, per stavolta lo traduco io:
import java.awt.*;
class CiaoMondo() {
public static
void main (String args[]);
MainWindow finestra=new
MainWindow();
finestra.show();
MessageBox saluta=new
MessageBox(finestra);
saluta.show("Ciao
Mondo!");
}
Come potete notare è certamente
più pregnante il siculo. Pensate il sardo! Prima o poi farò
un tale programma e lo metterò a disposizione di voi Incauti Naviganti,
ma per ora dovete accontetarvi che popoli i vostri sogni.
Ma veniamo a cose più serie!
Abbandonate Windows e prendete Linux! (così magari fanno il
driver per il mio modem, sigh!). A parte le cose serie, Linux mi sta particolarmente
simpatico per via di un gioco di parole ributtante che si trova all'interno
di DrakConf (io ho Mandrake, non so se anche nelle distribuzioni delle
altre case): per chi di voi non lo sapesse, in inglese 'avviare' il computer
si dice 'boot'; prontamente loro hanno messo come icona del menù
di configurazione dell'avvio un bello Stivalone (sob sob). Ma il meglio
l'hanno fatto affiancando al pinguino di Linux il loro papero (Drake),
che lo vedo sempre circospetto aggirarsi per il monitor, con particolare
riguardo alle saponette. Spesso poi lo vedo sbirciare tra le tende della
Window dell'altra partizione alla ricerca di qualche screensaver un po'
hard, ma sempre inutilmente. Povero papero!
L'altro mio sogno nel cassetto è
salire sull'autobus senza biglietto. Non che non l'abbia mai fatto (e poi
non sono sceso, che pensate!) ma il mio sogno nel cassetto imputridito
e soffocato dai calzini è avere questa conversazione col controllore:
- Biglietti prego...
- Non lo tengo.
- Come non lo tiene? Mi dispiace,
ma mi vedo costretto ad applicarle la norma vigente sul vettore che rileva
l'irregolarità.
- Capisco, ma si può ragionare.
Vede, se io in questo istante creassi un vettore di vettori, in cui anche
i suo vettore fosse compreso, il suo vettore che rileva l'irregolarità
sarebbe elemento di un vettore di vettori. Ma prendendo il paradosso di
Russell e il teorema di Gödel questo vettore sarebbe comunque incompleto,
perché ci sarebbero vettori non compresi; ma allora anche il suo
vettore non è in grado di risolvere tutte le irregolarità,
e in generale non sa decidere per ogni biglietto dato se sia vero o falso.
Che ne sa lei se magari c'è una proposizione che fa arrestare la
macchina di Turing e io posso salire a scrocco?
A questo punto mi sveglio sempre nel punto in cui il controllore mi dà un colpo di cric in testa (chissà come mai?). [nota: non rispondo delle conseguenze derivate dal reale significato del discorso di cui sopra]
Il mio terzo sogno nel cassetto
è quello di istruire l'umanità sul significato dei nomi inglese.
Non so perché ma hanno dei significati orrendi. Prendiamo un po'
nomi del tipo Raffaele, Roberto che vogliono dire rispettivamente 'Dio
è il Guaritore' e 'Gloria illustre'. Se prendiamo i nomi inglese
c'è veramente da rimanere con una palma nel naso a vedere che vogliono
dire.
Questo contributo è offerto
dall'esimio Prof (il topo degli Animaniacs) che ha accettato la mia richiesta
di collaborazione (essendo esimio, non poteva esimersi ah ah ah!...
eh!.. ehm... :-(( ).
La lista non è completa,
ma ci sono più importanti e spassosi.
Nome in inglese | Traduzione (Tenete a mente la domanda: come ti chiami?) |
Bell | Campana |
Derrik | Omofono di Derrick=torre di trivellazione |
John | Cesso |
Jack | Cric |
Eddy | Turbinio |
Jerry | Vaso da notte |
Tom | Animale maschio; gatto |
Bob | Coda. Come verbo vuol dire 'mozzare': ecco che si capisce che il povero Bobbit era segnato dalla nascita (Bob it!) |
Cliff | Dirupo |
Matt | Stuoinio |
Bill | Becco; Conto |
Jean | Tela grossa (jeans) |
Lee | Feccia; Sottovento |
Mike | Microfono |
Homer | Piccione viaggiatore |
Ma veniamo al calcio: come ogni
pagina che si rispetti anche la mia deve parlare di sport, perché
voglio romanticamente essere 'universale'.
Il calcio è un mondo dove
si è creato un linguaggio proprio, estraneo al resto del pianeta
(come un po' tutte le discipline, dalla storia dell'arte ai marinai, che
devono usare parole assurde per non farsi capire).
Prendiamo alcuni esempi: 'da tergo'.
Questo sintagma si è creato una nicchia ecologico -linguistica nel
calcio, evitando così di estinguersi coi dinosauri. Credo che le
telecronache di calcio siano l'unico atto linguistico in cui esiste ancora
l'espressione 'da tergo' (e la si impara guardando le partite!). Prendiamo
ora la parola 'sanzionare' che vuol dire 'approvare da parte di un'autorità'
e che viene usata nel senso di 'punire'. Altro esempio è 'impattare
il pallone', che è una versione transitiva di 'impattare' una partita
di scacchi. Questo probabilmente perché quando arriva il pallone
in area, l'attaccante estrae la scacchiera e chiede al pallone di giocare;
dopo un po' (mentre la va lo spot o 'il gol dello sponsor') i giocatori
decidono di impattare la partita e mentre il pallone restituisce il bolo
dei pezzi mangiati, l'attaccante tira e sbaglia (uè, non può
mica sempre segnare). [non prendetemi per un purista: non me ne importa
niente di come parlano, basta che si facciano capire, il mio è solo
uno studio linguistico]
Un'altra cosa bella del calcio
è che segue non le nostre leggi della logica, ma quelle di Murphy.
'Se qualcosa può andare storto lo farà' (quando l'Italia
gioca la finale degli Europei); a questo si aggiungono i corollari:
'Se Del Piero può tirare
storto lo farà' (Eccezione: contro il Napoli e in allenamento)
'Se l'Inter può perdere
qualcosa lo farà' (questo vale per gli ultimi anni. Ma non mi si
fraintenda, non ce l'ho con l'Inter, però da un bel pezzo è
uno spasso seguirla).
Non bisogna però pensare
che il calcio sia immobilista; questa nobile istituzione è capace
di rinnovarsi: prendiamo le regole sui falli da tergo e sul fuorigioco.
Ora i falli da tergo vanno sanzionati (cfr sopra) col cartellino giallo:
mentre un giocatore sta per prendere la palla arriva uno da dietro e lo
zappa, quello che ha subito il fallo rantola per terra e piange, appena
vede che l'arbitro non dà il cartellino si fionda in piedi e va
a insultare l'arbitro; poi si vede un bel primo piano e il giocatore elargisce
al terreno di giuoco una bella sputazza; tutto finisce qui per il momento:
ma poi il giocatore che ha subito il fallo si vendica e dà una bella
zoppa all'avversario che cade a terra mugulando nel fango e nello sputo
e arriva l'arbitro di corsa, l'ammonisce sostenendo la tesi che farebbe
schifo anche a lui cadere su quel campo. Ecco perché si ammonisce
il fallo da dietro, per via delle sputazzate! (c'è chi invece sostiene
una tesi alquanto diversa: facendo il fallo da dietro e da terra si fa
una scivolata sull'erba, quindi ci si insozza di saliva propria e altrui;
quando si va poi a protestare dall'arbitro quello scappa per non farsi
inzaccherare; ecco che per prevenzione ammonisce chi si struscia in terra).
Il fuorigioco è alquanto
più complesso: è fuorigioco se l'attaccante è oltre
l'ultimo difensore, a meno che questi non guadagni meno di un miliardo
a stagione, se poi è extracomunitario ed è alla prima stagione
in serie A viene anche ammonito; se invece l'attaccante guadagna meno di
un miliardo è sempre fuorigioco, anche nella propria metacampo;
se il difensore e l'attaccante guadagnano uguali si guarda la squadra:
quella con l'organico migliore prende un fuorigioco su due in attacco ed
è immune in difesa; se l'arbitro non si ricorda quale delle due
squadre è più ricca allora si limita a guardare quale dei
due giocatori è più grosso, evitando di fare lo sgarbo al
più massiccio.
Per questo agli arbitri è
imposto di portare un taccuino con gli appunti in campo.
Per il resto il calcio è
lo sport più bello del mondo! Non a caso per il mondo del calcio
uno Svizzero è extracomunitario tanto quanto un Marocchino!
Infine il mio ultimo sogno è
la filatelia. Pensate che bello avere in casa un milione di pezzettini
di carta sbausciati infilati in raccoglitori tutti uguali. Tralaltro io
sono immerso in un ambiente molto vivace in quanto a filatelia. Il mio
paese di 300 abitanti, Rogorotto in provincia di Arluno (AR), è
uno dei pochi paesi al mondo ad avere il francobollo a grandezza naturale,
nel senso che se comprate un francobollo con la cartina del paese c'è
scritto 1:1 perché il paese è esso stesso un francobollo.
Altri paesi a godere di questa nobile proprietà di invarianza di
scala sono San Marino, Andorra, il Lichtenstein e le Fär Øer
(Monaco no). In realtà potreste chiedervi perché questi stati
siano così specializzati in produzione di francobolli a grandezza
naturale: il tutto nasce non molti anni fa, con l'avvento degli autovelox.
Come tutti sanno gli autovelox non servono a far rispettare i limiti ma
al comune per raccogliere fondi. Quando perciò tutti i comuni d'Italia
si erano muniti di autovelox che facevano funzionare quando avevano bisogno
di denaro per il bilancio, i paesi-francobollo si sono trovati in difficoltà;
infatti l'autovelox funziona così: alla macchina che passa vengono
fatte due foto a breve distanza, si calcola poi tramite il tempo che ci
ha impiegato a percorrere quel tragitto a quanto andava la vettura. Per
fare questo ci vorrano, chessò, fai un cento metri. Ma per questi
paesi è troppo! Dopo cento metri sei già nell'altro comune!
Allora gli autovelox non potevano funzionare perché l'infrazione
non avveniva né in un comune né nell'altro, e i poveri paesi-francobollo
non potevano godere di queste entrate. Ecco che dovettero inventarsi la
specializzazione filatelica.
In breve, ecco altre interessanti
qualità di paesi francobollo:
Purtroppo questa è la fine
della pagina, non so più cosa dire. Ma potete parlare voi ora, scrivendomi
e proponendomi altri contributi da aggiungere alla pagina.
Se vi è piaciuto questo
sito ditemelo, se non vi è piaciuto ditemelo lo stesso (che vi è
piaciuto intendo, non mi offendo mica se mentite).
Questa è la fine
Ora è veramente tutto. Per un po' mi riposo. Se
volete riposarvi anche voi, cliccate qui...
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